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- 8 Settembre 2016
- Posted by: Laboratorio Didattico
- Category: Blog & News
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Dott.ssa Valentina Filippi – Psicologa.Psicoterapeuta
“…Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.” (G. Rodari)
Quasi tutti i bambini vivono con grande eccitazione l’attesa del primo giorno di scuola elementare. Una nuova e grande conquista che fa gioire ma fa provare anche paura. I genitori devono quindi cercare di rendere leggera l’atmosfera delle settimane che precedono l’inizio della scuola, raccontando ai bambini gli aspetti positivi e curiosi.
Gli adulti devono ricordare le proprie esperienze scolastiche alla luce del momento presente e provare a non proiettare le proprie paure o ansie sui figli, le proprie esperienze non sono quelle altrui.
I bambini devono sentirsi coinvolti nel mondo della scuola, scegliere insieme lo zainetto, l’abbigliamento e la cancelleria è un momento molto importante e divertente, che permette al bambino di prendere le sue prime decisioni in ambito scolastico. Lasciateli sfogliare i libri insieme ai genitori ma anche da soli, per prendere confidenza con questo importante strumento.
Dal punto di vista psicologico, sia per i figli che per i genitori, primo giorno di scuola è il giorno del distacco, del passaggio iniziatico, che in alcune situazioni può rivelarsi meno facile da superare, importante per questo una riflessione e una presa di consapevolezza genitoriale sui propri vissuti emotivi. Ricordarsi e ricordare che iniziare la scuola vuol dire crescere ma che si può e si deve ancora giocare, sognare e sperare, e che anche quando saremo adulti potremo ancora metterci in contatto con quel bambino che eravamo una volta!
L’ingresso a scuola è un momento evolutivo molto importante per la crescita personale del bambino, che lo aiuta a strutturare la propria individualità , l’ autonomia personale, a sviluppare la propria “industriosità” per usare le parole di Erikson. Va tenuto presente che il bambino avverte le ansie in famiglia e quindi, a sua volta, può sentirsi insicuro. Una condizione che lo porta ad esprimere l’ansia soprattutto attraverso il corpo. In questi casi l’importante è mettersi in ascolto, empatizzare, comprendere e rassicurare attraverso la presenza, ricordare di essere genitori ma di essere stati piccoli e figli e che è importante spronare a fare bene ma insegnare inoltre che è importante sbagliare.
Mi piace concludere riportando alcune frasi tratte da “Il primo giorno di scuola – lettera a un figlio” , ricordando a me stessa a tutti gli adulti alle prese coi bambini che quello che passa non sono le frasi fatte o le frasi di rito, ma le azioni e le emozioni vere:
“e allora ti auguro di imparare a regalarti tutte le declinazioni del – C’era una volta – sperimentando finali che ti renderanno felice, concedendoti il lusso di amare le tue imperfezioni e ricordandoti che c’è sempre un nuovo inizio, attraversa la vita come in questo giorno, con uno zaino sulle spalle pesante quanto basta per portare con te tutto il necessario di cui hai bisogno, leggero quanto serve per non rallentare il tuo cammino; con la testa piena di nuvole e il cuore privo di logiche, senza mai dimenticare che qualunque cosa la vita ti possa riservare, sarai sempre tu il miglior colpo di scena!”