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LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO
- 28 Novembre 2017
- Posted by: Laboratorio Didattico
- Category: Blog & News
Uno studente su quattro, secondo i dati riportati dal Miur, incontra nella sua carriera scolastica un momento di difficoltà, tale da richiedere aiuto ad un esperto. La situazione è evidente già dal numero degli studenti con giudizio sospeso a fine anno, passati in due anni scolastici dal 22,3% del 2016 al 22,7% del 2017, frequentanti soprattutto gli indirizzi Tecnici (27,2%), seguiti da Professionali (24,9%) e Licei (19,2%). Per quasi una ragazza o un ragazzo su quattro ciò ha significato un’estate di studio.
I motivi per cui uno studente può incontrare difficoltà possono essere di varia natura; spesso si può parlare proprio di problematiche derivanti da «difficoltà di apprendimento». Col termine di «difficoltà di apprendimento» ci si riferisce a qualsiasi tipo di difficoltà incontrata dallo studente nella sua carriera scolastica. Le difficoltà scolastiche possono essere di diversa natura: ambientale, familiare, socio-culturale o di altro genere. Nelle difficoltà di apprendimento rientrano i casi di basso rendimento scolastico, i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio, i disturbi dell’attenzione, i casi di ritardo mentale, i disturbi della personalità, le forme di disabilità plurime.
Individuare precocemente la tipologia di difficoltà riscontrata dipende dal livello socio-culturale della famiglia, che gioca un ruolo fondamentale anche sul rendimento scolastico e, quindi, sull’autostima dello studente. Individuare precocemente la difficoltà significa evitare di far sentire lo studente inadeguato e incapace e quindi portarlo a demordere precocemente.
I dati sull’abbandono scolastico dimostrano che il fenomeno esplode nel primo biennio delle superiori e ciò potrebbe far pensare che il problema sia rappresentato dal delicato passaggio fra scuola media e superiori. In questo caso la prevenzione potrebbe essere un attento orientamento da fare non solo allo studente, ma all’intera famiglia. I dati dimostrano, inoltre, che ad abbandonare prima sono i maschietti e sono soprattutto gli studenti delle regioni meridionali.
Molte volte le famiglie lasciano la gestione del “problema scuola” completamente ai figli, che, alla prima difficoltà, non sentendosi sostenuti, abbandonano.Sicuramente, l’attuale situazione lavorativa non stimola gli studenti meno motivati ad impegnarsi a superare le difficoltà che normalmente si possono incontrare, figuriamoci quando ci sono dei veri e propri disturbi specifici dell’apprendimento, che necessitano di diagnosi e trattamenti accurati e tempestivi.
Noi lavoriamo quotidianamente con ragazzi/e che se non ci avessero incontrato avrebbero abbandonato il sogno del diploma; cambiare scuola, insegnanti e ricominciare con strumenti e stimoli nuovi potrebbe essere determinante in alcuni casi.